Anoressia e Psicoterapia

Lo psicoterapeuta nell'esperienza anoressica

«Il mio sogno è di raggiungere quel minimo dei bisogni che mi separa dalla morte. Lo so che poi muoio, ma è più forte di me: avere la speranza che posso farcela.»

In questo lucido e drammatico programma vi è l’essenza del vissuto anoressico.


Il corpo scheletrico, il corpo che trionfa sulla morte, ridotto a quel minimo che gli occorre per sopravvivere, “ad un passo” dalla morte.


L’anoressia nervosa, dunque, è un disturbo caratterizzato dalla riduzione volontaria dell’assunzione di cibo, legata ad una persistente distorsione della propria immagine corporea. Tutto ciò conduce la persona ad una perdita di peso molto consistente.


Il soggetto anoressico è “uno scheletro vestito di sola pelle” (Morton, 1994), “un essere-un-cadavere fra la gente” (Binswanger, 1958).


Le persone anoressiche appaiono indifferenti rispetto al loro deterioramento fisico. Questo può essere rintracciato nelle loro idea di essere capaci di vivere e nutrirsi della loro propria sostanza.


Un esistere al di là del mondo, un rifiuto di tutto quello che è sentimento umano, in un asettico isolamento. Proprio questo isolamento può essere letto come un tentativo di entrare nel mondo degli Inferi.

Lo psicologo può aiutare ad affette da anoressia nervosa?

Spesso è difficile convincere un soggetto con disturbo dell’alimentazione, come l’anoressia, ad intraprendere un percorso psicoterapeutico.

Egli, infatti, solitamente nega di avere un problema. Per questa ragione la maggior parte delle persone che presenta i sintomi dell’anoressia non segue una terapia psicologica.

Ad ogni modo dobbiamo chiederci: qual è il messaggio simbolico che la paziente anoressica ci vuole inviare?


La ricerca di autonomia, la ribellione agli adulti e il gestire il proprio potere nei rapporti interpersonali faticano ad essere espressi dalla paziente anoressica.


Il potere che andrebbe sanamente esercitato nel rapporto intrapersonale, viene dunque trasferito nel rapporto intrapsichico e il corpo diviene il capro espiatorio della sua impotenza e della sua e della sua inefficienza a vivere.


La psicoterapia è un intervento importante per coloro che manifestano un disturbo del comportamento alimentare, come l’anoressia nervosa.

Il ruolo dello psicologo-psicoterapeuta è fondamentale non solo per il paziente, ma anche per i familiari. Sarebbe opportuno, infatti, che l’interno nucleo familiare possa venire coinvolto nel trattamento del paziente con anoressia nervosa.