Psicologo Psicoterapeuta | Dott. Stefano Ricotta

Lo psicologo per risolvere gli attacchi di panico

Cos'è un attacco di panico e come si manifesta?

Un attacco di panico è un breve episodio di ansia intensa, che provoca le sensazioni fisiche della paura. Queste possono includere un battito cardiaco accelerato, mancanza di respiro, vertigini, sintomi di soffocamento, tremore, eccessiva sudorazione e tensione muscolare, accompagnati spesso da una sensazione di morte imminente.

Gli attacchi di panico si verificano inaspettatamente e spesso non sono legati a nessuna minaccia esterna. Un attacco di panico può durare da pochi minuti a mezz’ora. Tuttavia gli effetti fisici ed emotivi dell’attacco di panico possono durare anche per alcune ore.

Solitamente una persona colpita da un attacco di panico teme che possa accadere di nuovo. In questo modo, però, si può innescare un circolo vizioso che può trasformare il singolo attacco di panico in un vero e proprio disturbo di panicoQuando gli attacchi di panico sono ricorrenti, infatti, si parla di disturbo di panico.

Attacchi di panico ripetuti influenzano l’intera esistenza del paziente che manifesta una sempre maggior preoccupazione, non solo relativa al vivere un’altra crisi di panico, ma anche rispetto a possibili implicazioni o conseguenze negative sulla propria vita o sul proprio funzionamento.

Gli attacchi di panico sono molto diffusi, soprattutto tra i giovani, e la principale conseguenza osservabile dopo una crisi di panico è la tendenza ad evitare tutte le sensazioni o le persone ritenute “pericolose”.

Senza trattamento, gli attacchi di panico frequenti e prolungati possono essere gravemente invalidanti. La persona può scegliere di evitare una vasta gamma di situazioni (come uscire di casa o stare da sola) per paura di sperimentare un attacco.

Per molte persone, le sensazioni di panico si verificano solo occasionalmente durante periodi di stress o malattia. Una persona che sperimenta attacchi di panico ricorrenti si ritiene abbia un disturbo di panico (DAP), che è un tipo di disturbo d’ansia.

È molto importante cercare di intervenire tempestivamente perché la prognosi migliora molto se le cure vengono avviate in tempo.

I sintomi dell'attacco di panico

Gli attacchi di panico iniziano tipicamente all’improvviso, senza preavviso.

Possono colpire in qualsiasi momento – quando si sta guidando l’auto, al centro commerciale, mentre si dorme profondamente o nel bel mezzo di una riunione di lavoro. Si possono avere attacchi di panico occasionali o possono verificarsi frequentemente.

L’attacco di panico ha molte varianti, ma i sintomi, che di solito raggiungono l’apice in pochi minuti, sono i seguenti:

Una delle cose peggiori degli attacchi di panico è l’intensa paura di averne un altro. Si può temere di avere un attacco di panico così tanto che si evitano certe situazioni in cui potrebbero verificarsi. Questa paura – chiamata ansia anticipatoria o paura della paura – può condizionare in modo evidente lo stile di vita compromettendo lo svolgimento delle normali attività quotidiane (il lavoro, la vita sociale, lo sport).

Quando chiedere aiuto?

I sintomi dell’attacco di panico, come abbiamo visto, possono anche assomigliare ai sintomi di altri problemi di salute gravi, come un attacco di cuore, quindi è importante farsi valutare dal proprio medico di base se non si è sicuri della causa dei propri sintomi.

Se hai vissuto un attacco di panico, avendone riscontrato i sintomi, chiedi consulenza ad uno psicologo o uno psicoterapeuta.

Gli attacchi di panico pur essendo intensamente spiacevoli non sono pericolosi, ma sono difficili da gestire da soli e possono peggiorare senza trattamento.

Se non trattati, gli attacchi di panico e il disturbo di panico (DAP) possono influenzare quasi ogni area della vita. Le complicazioni che gli attacchi di panico possono causare includono:

Per alcune persone, il disturbo di panico può includere l’agorafobia – evitare luoghi, spazi aperti o situazioni che causano ansia perché si teme di non essere in grado di fuggire o di ottenere aiuto se si ha un attacco di panico.

La psicoterapia può essere una soluzione?

Come abbiamo anticipato, la prima cosa che ogni individuo tende a fare dopo aver sperimentato un attacco di panico è quella di recarsi al Pronto Soccorso. È necessario, infatti, escludere qualsiasi causa organica.

Una volta accertato ciò, è importante occuparsi che quel sintomo d’ansia non venga trascurato.

Il passo successivo l’esclusione, dunque, è rivolgersi ad uno psicologo – psicoterapeuta.

È bene sapere che il percorso psicoterapeutico non è un’arte magica, ma un processo attraverso cui il paziente, insieme allo psicologo – psicoterapeuta, giunge a comprendere meglio la propria situazione, pensando e riflettendo sul possibile significato del sintomo d’ansia, ponendosi le giuste domande.

L’attacco di panico viene considerato un sintomo di una complessa ma aspecifica sofferenza del Sé, espressione del venir meno di alcuni parametri necessari al suo funzionamento.

L’angosciosa sensazione di non comprendersi porta ad un accumulo dell’ansia che, nel corso della crisi, di riversa nel corpo esprimendosi attraverso un linguaggio viscerale.

Alcune volte gli attacchi di panico compaiono nel corso di una crisi di identità, nei momenti di trasformazione (entrata della vita adulta, crisi di mezza età) o come reazione psicosomatica alla separazione dall’altro, sentita come un crollo di sé e delle proprie sicurezze.

La psicoterapia, in particolar modo la terapia analitica, permette alla persona di prendere atto del proprio contributo al costituirsi dell’attacco di panico e ha il vantaggioso effetto di liberare nuovi spazi ed energie utili per l’individuo.

Sappiamo che molte persone ricorrono ai farmaci (sotto la prescrizione di un medico psichiatra specializzato), ma questa prassi non permette di affrontare concretamente il problema.

La lettura del panico nella psicologia analitica

James Hillman, psicologo e analista junghiano, nel suo Saggio su Pan (1972) scrive che: essere senza paure, privi di angosce, invulnerabili al panico, significa perdita dell’istinto, perdita delle connessioni con Pan“. 

L’ansia quindi ci mette in contatto con le “regioni dell’esistenza elementare, con l’animalità inquietante che ci abita“. 

Il termine “panico“, utilizzato dalla psichiatria e dalla psicologia, ha mantenuto l’accezione mitica originaria, quasi a ricordare l’importanza di Pan in queste manifestazioni.  

Il dio della mitologia greca Pan, infatti, è il dio del corpo, dell’istinto, della natura. Allo stesso tempo, Pan è anche dio della gioia, del piacere e della sessualità.

Secondo Hillman, dunque, l’agire umano sarebbe dettato dalla possessione da parte di forze esterne come le divinità e i daimones presenti nelle diverse mitologie; forme immaginali di forze istintuali, naturali, che agiscono sull’uomo e che l’uomo deve imparare ad ascoltare e comprendere nel suo tentativo di scoperta e realizzazione di sé.

«Socrate: O caro Pan, e voi altre divinità di questo luogo, datemi la bellezza interiore dell'antichità e, quanto all'esterno, che esso si accordi con ciò che è nel mio interno»

Pan è dio della paura, del panico e dell’incubo: si impossessa di noi durante quelle esperienze estremamente perturbanti di perdita del senso cosciente di sé.

Il richiamo di Pan è totalizzante (pan, in greco, “di tutte le cose“), perché è il richiamo della Natura; un senso globale di richiamo della naturalità, dell’essere umano nella sua accezione più biologica.

In queste circostanze Hillman ci ricorda quanto sia importante ascoltare cosa il nostro corpo ha da dirci attraverso l’immagine del dio greco. 

In questo modo Pan ci ricorda del suo esistere  e ci offre una strada per entrare nel vivo della propria vita psichica, per tornare ad abbracciare la vita nella sua totalità.