Lo psicologo per la depressione

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Quali sono i sintomi della depressione?

La depressione maggiore o disturbo depressivo maggiore è un disturbo dell’umore caratterizzato da sintomi come: 

Tutti questi sintomi determinano una compromissione personale, sociale e lavorativo dell’individuo.

A questi aspetti, inoltre, si possono sommare:

Non c’è un ordine preciso con cui questi sintomi compaiono e non è necessario che siano presenti tutti per rilevare un Disturbo depressivo maggiore. È più comune la comparsa dei primi due e di alcuni degli altri in aggiunta.

Il disturbo depressivo maggiore è un disturbo spesso ricorrente e cronico ed una persona affetta da questo disturbo potrà soffrirne svariate volte nel corso della vita, compromettendo la funzione psichica che permette l’adattamento al nostro mondo interno e a quello esterno.

In molti, soprattutto la medicina odierna, ritengono che le cause dell’insorgenza della depressione siano da addebitare ad alterazioni chimiche del nostro cervello, e sicuramente l’inattività mentale, accompagnata da affaticamento, stanchezza, debolezza e diminuzione di energia, disturbi del sonno, difficoltà di concentrazione e perdita di interesse per attività precedentemente ritenute piacevoli, potrebbe essere causa di una tale alterazione.

Quali sono le cause della depressione?

Può capitare che la depressione si strutturi in conseguenza di un evento vissuto con estrema difficoltà. In questo caso si parla di depressione reattiva. Un evento specifico ha generato dolore e disagio, portando la persona a sviluppare la sintomatologia (vedi sopra) facendo si che l’umore depresso si sia strutturato in maniera persistente.

In molte altre circostanze, invece, non è possibile identificare un evento come causa del depressione, ma è possibile riscontrare una certa stagionalità del disturbo depressivo con remissioni dei sintomi in certi periodi di tempo.

Non può esserci lo sviluppo di un disturbo depressivo senza una ragione o una causa. Ad ogni modo, però, è difficile stabilire una causa identificabile che possa spiegare linearmente la depressione senza considerare la vita della persona nella sua complessità.

È necessario intervenire farmacologicamente?

In presenza di una sintomatologia depressiva è opportuno non sottovalutare il problema e optare per la consulenza con uno specialista. Lo psicologo-psicoterapeuta sarà fondamentale per aiutare la persona a comprendere la propria situazione, concordando insieme la tipologia di trattamento più utile per affrontare il disturbo depressivo. In queste circostanze è sempre opportuno consultare uno specialista.

Ritengo sia importante precisare che, in molte circostanze, può essere indicato un trattamento integrato (psicoterapeutico e farmacologico) che possa aiutare la persona a controllare i sintomi, a lavorare per il recupero della serenità perduta, la progettualità e la comprensione degli avvenimenti.

Il medico specializzato per il trattamento farmacologico è lo psichiatra.

Riflessioni della psicologia analitica sulla depressione

James Hillman, uno psicologo junghiano, sostiene che “i disagi come l’ansia, la tristezza, il panico, la depressione non si manifestano perché si è alterata la chimica del cervello. Si manifestano per essere ascoltati, accolti e riconosciuti dalla nostra consapevolezza.”

Allo stesso tempo, Eugenio Borgna ricorda l’importanza di non confondere la depressione con la malinconia e la tristezza. Lo psichiatra, infatti, sottolinea come sia importante saper convivere con la sofferenza e la tristezza, essendo quest’ultime delle componenti della vita stessa e facenti parte dell’ampio ventaglio di emozioni che quotidianamente sperimentiamo.

Oggi, invece, si cerca di reprimere il malessere vissuto a suon di pillole. Tentando così scorciatoie inutili, e spesso dannose, che ci fanno credere di risolvere il problema in modo rapido e indolore.

Ognuno di noi vive il fenomeno della fretta come accelerazione compulsiva dei tempi. Non c’è più tempo all’interno di questa modernità irrequieta e, proprio per questo motivo, non vi è un tempo ed uno spazio per poter ascoltare ed ascoltarsi.

Secondo Carl Gustav Jung, “la depressione è una signora in nero. Quando appare non bisogna scacciarla, ma invitarla alla nostra tavola per ascoltare cosa ci dice” – e ancora – “non dobbiamo cercare di liberarci da una nevrosi, ma piuttosto cercare di fare esperienza di quello che significa per noi e di quello che ci insegna. Dobbiamo addirittura imparare ad esserle riconoscenti. Senza di lei avremmo potuto perdere l’occasione di apprendere chi siamo in realtà: non siamo noi a guarirla, è lei che ci guarisce.”