Psicologo Psicoterapeuta | Dott. Stefano Ricotta
Disturbi dell'alimentazione
Quali sono cosa i disturbi dell'alimentazione?
I principali disturbi dell’alimentazione sono: anoressia nervosa, bulimia nervosa, disturbi dell’alimentazione incontrollata (Binge Eating Disorder, BED) ed iperalimentazione associata ad altri sintomi psicologici.
Oggi i disturbi dell’alimentazione vengono spesso indicati come patologie esclusivamente femminili, anche se, specialmente negli ultimi anni, i dati statistici indicano una forte incidenza anche nella popolazione maschile.
I disturbi del comportamento alimentare generalmente si instaurano nel periodo post-puberale o adolescenziale.
Differenza tra corpo organico e corpo vivente-nel-mondo
Come sottolinea il filosofo e psichiatra tedesco Karl Jaspers, è importante distinguere tra il corpo organico (in tedesco Korper) e il corpo vivente nel mondo (Leib).
Il corpo oggettivato (korper) del scienza non considera la “presenza del mondo” e l’intenzionalità di quel corpo stesso, così come realmente vissuto e sperimentato dall’esistenza.
“L’essere-nel-mondo” dell’anoressica, così come per coloro che soffrono di disturbi alimentari, invece, può essere caratterizzato da una “crisi della presenza”, cioè non si riesce a declinare una propria forma di esperienza autentica che non sia un rifiuto o una distruzione del proprio corpo.
Il teatro del corpo è quello in cui si recita il dramma dell’identità negata e della paura dell’identità possibile.
Disturbi del comportamento alimentare: una profonda sofferenza
I disturbi dell’alimentazione, dunque, non riguardano semplicemente un rapporto disfunzionale con il cibo, ma è possibile che una profonda sofferenza si esprima attraverso il corpo e il sintomo alimentare sia conseguenza di un’intima difficoltà ad esternalizzare tale vissuto.
Mettere in parole questo disagio che abita l’anima del soggetto e che si annida nel corpo, diventa importante per poter comprendere quali siano le ragioni profonde che lo attanagliano e per rendere efficace il percorso psicoterapeutico.